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Presentazione al village del libro “Agricoltura Slow”

Un libro manifesto dell’agroecologia scritto a quattro mani da Cristiana Peano e Francesco Sottile che presenta in modo sistematico e chiaro un nuovo approccio al mondo dell’agricoltura. Un approccio che riabilita i sistemi di piccola scala, sottolineando l’importanza di pensare oltre ai confini del proprio campo e di sviluppare una nuova consapevolezza attenta all’ambiente, alle persone e alle loro relazioni.

Conoscere i sistemi agricoli diversificati, recuperare l’uso delle sementi locali, valorizzare l’uso di ampie rotazioni colturali e rispristinare colture vegetali atte a ospitare insetti utili. E ancora scoprire l’importanza dei sistemi forestali e l’apprendimento delle tecniche per difendersi in modo sostenibile da funghi e insetti.

Tutti questi e molti altri ancora sono i temi dell’agroecologia: un approccio alternativo all’agricoltura tradizionale per produttori, tecnici del settore ma soprattutto curiosi che vogliono intraprendere la sempre più popolare via dell’autoproduzione.

L’agricoltura occupa un ruolo di rilievo nella promozione del benessere sociale, che non si esaurisce nella produzione di cibo ma si concretizza attraverso una serie di funzioni strategiche (ecosistemiche, paesaggistiche, ricreative, culturali) e di utilità per il mantenimento dell’equilibrio ambientale, sociale ed economico dei territori. Tra queste un’agricoltura in grado di mantenere elevati livelli di diversità e diversificazione (da quello elementare genetico salendo in complessità fino alle pratiche di gestione degli agro-ecosistemi), attenta alla produzione locale, alle conoscenze e alle pratiche degli agricoltori, dimostra come sia possibile migliorare la resilienza dei sistemi, contribuendo in modo significativo a questioni fondamentali quali sicurezza e sovranità alimentare, soprattutto in contesti di marginalità e di fragilità socioeconomica o ambientale.

I modelli predominanti nel settore agricolo e forestale, negli ultimi decenni, hanno in gran parte ridotto la biodiversità complessiva, sia colturale sia ambientale, in termini di risorse genetiche vegetali, animali e microbiche. Questa erosione, intaccando la naturale resilienza dei sistemi, ha causato non solo una crisi a livello ambientale ma anche consistenti perdite economiche e sociali, mettendo a repentaglio la produttività e portando a ingenti costi sociali. Trattare i temi dell’insicurezza/sicurezza alimentare globale significa, quindi, occuparsi di sistemi agricoli futuri, cosicché sarebbe miope e improduttivo trascurare in tale contesto l’attuale declino della biodiversità. Numerose analisi di scenario, sviluppate negli ultimi anni, indicano che nutrire il pianeta è possibile, integrando la salvaguardia della biodiversità e i sistemi di agricoltura sostenibile senza ulteriori perdite di ecosistemi naturali.

Parole chiave:AGRICOLTURA NATURALE – ATTENZIONE ALL’AMBIENTE – AUTOPRODUZIONE

La presentazione alle ore 19.45 sarà a cura di Sandro Capitani, giornalista autore e conduttore di “Coltivando il futuro” di Radiouno. Interverranno gli autori Cristina Peano e Francesco Sottile.


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